Alcuni lavori realizzati nell’anno appena trascorso dagli allievi del corso di disegno che tengo presso il Centro Pertini (Il Salice) a Legnano.
Nell’immagine in basso contatti per info e iscrizioni. Inizio: Lunedì 7 settembre.
Imparare a disegnare si può! E nonostante tutto, anche quest’anno abbiamo lavorato allegramente e con passione, prima in presenza, poi a distanza ed infine a piccoli gruppi prendendo tutte le precauzioni necessarie.
ELISABETTA NERI-indirizzi mail:
elisabetta.neri.vxtp@gmail.com
elisabetta.neri.vxtp@alice.it
Avevo detto che avrei pubblicato questo approfondimento sul disegno degli occhi e del naso nel volto visto dal basso subito dopo l’articolo intitolato schizzare un volto visto di scorcio .
Scritto a metà aprile, per diversi motivi non ho potuto pubblicare allora il post che segue, perciò lo propongo adesso.
Non ho in casa molti mezzi per dipingere in questi giorni; però ho gli acquerelli e alcuni fogli adatti a questa tecnica, ma di formato molto piccolo (A5). Così questa volta, per colorare uno dei miei soggetti preferiti, ho utilizzato l’acquerello.
Ho anche filmato alcune fasi del lavoro realizzando questo breve video:
Come si può notare, in corrispondenza della pelle ho bagnato tutto il foglio prima di stendere il colore: questo accorgimento permette di ottenere colori tenui e campiture di colore dai contorni molto sfumati. Per i dettagli dell’occhio ho usato invece l’acquerello meno diluito, e quasi a secco per definire le ciglia, che dovevano risultare scure e nette.
Proverò ora a spiegare, partendo dal disegno rimasto in matita sulla destra, come cambia la forma di un occhio se visto dal basso; intanto, come si può notare osservando la foto in basso, gli angoli degli occhi sono idealmente posizionati su una linea curva, che all’incirca determina anche la curvatura della rima palpebrale (o rima cigliare) inferiore (come spiegato in modo più dettagliato nel post “schizzare un volto visto di scorcio”
Dovendo quindi disegnare l’apertura dell’occhio, avremo come limite inferiore tale linea (in blu nell’immagine in alto) e come limite superiore una curva molto accentuata, che seguirà la curvatura del bulbo oculare (i cui contorni sono tratteggiati in bianco nella foto in basso). (Vedi anche “occhi, naso e bocca nel viso visto di 3/4).
Se un occhio è visto dal basso non vedremo lo spessore della rima palpebrale inferiore, mentre si percepirà bene quello della rima palpebrale superiore (le due linee in rosa nella foto in alto).
La palpebra mobile (ovvero quella parte che va dalla rima cigliare superiore alla piega della palpebra (nell’immagine in alto in rosso), risulterà molto stretta perchè vista di scorcio, mentre lo spazio tra la piegatura della palpebra e il sopracciglio sarà più ampio perchè visto frontalmente. L’iride e la pupilla non saranno rotonde ma assumeranno una forma pressochè ovale (nel disegno in alto identificate con il colore verde – la parte tratteggiata è quella nascosta dalla palpebra mobile).
Le ciglia superiore si vedranno in tutta la loro lunghezza, mentre quelle inferiore risulteranno scorciate.
Per quanto riguarda il naso, si vedrà la base con le narici, mentre il dorso potrebbe vedersi di scorcio (ovvero accorciato) se il viso non è molto inclinato rispetto al nostro sguardo (immagine in alto a sinistra), oppure potrebbe non vedersi del tutto (immagine in alto, figura a destra).
foto Elisabetta Neri
Ho sempre osservato con molta curiosità i riflessi che si formano su una goccia d’acqua. Le goccioline di rugiada sui petali dei fiori moltiplicano la luce e con la loro rotondità e trasparenza ricordano microscopiche pietre preziose…
… una lucentezza che ho provato a riprodurre nella corona della figura ritratta nel mio quadro “La Castellana in giallo e verde” (immagine sopra).
Le goccioline di rugiada, come piccole lenti, ingrandiscono la trama di un tessuto o le nervature di una foglia.
Foto Elisabetta Neri
Decidere di ritrarre un certo soggetto obbliga a studiarlo fin nei minimi dettagli, e se si deve insegnare anche ad altri a riprodurlo è necessario individuare “regole” che consentano di rappresentarlo in maniera realistica.
Per questo mi sono cimentata in diverse prove prima di poter dare indicazioni utili alla riproduzione delle gocce.
Nella prima delle immagini che seguono c’è una gocciolina schizzata “al volo” con le matite Contè su una delle tavolette che usiamo come appoggio per disegnare; Ho poi provato a rappresentare lo stesso soggetto utilizzando diverse tecniche: i Contè stick su cartoncino grigio (le 2 seconde immagini), gli acquerelli sulle pagine del mio sketchbook (terza immagine), e i colori a olio su un cartone telato (quarta immagine).
La goccia ha una forma pressochè semisferica; il punto che viene colpito direttamente dalla luce è brillante, perchè la sua superficie curva è riflettente: andrà quindi riprodotto utilizzando il bianco o comunque un colore molto chiaro. Essendo l’oggetto in questione trasparente, esso viene attraversato dai raggi luminosi, che illuminano la superficie sulla quale la goccia si trova, proprio in corrispondenza del prolungamento del raggio che colpisce il piano di appoggio; la zona luminosa che si forma rischiara anche la parte centrale dell’ombra portata.
Vista dall’alto, quindi, la gocciolina trasparente presenta un gioco di ombre completamente opposto rispetto a quello che si presenterebbe in un corpo opaco: la metà rivolta verso la fonte luminosa nel disegno deve essere scurita, mentre la metà opposta della goccia va schiarita.