Tra fiori ed angeli settecenteschi

Ieri ho trascorso l’intero pomeriggio all’interno di un piccolo gioiello collocato nel centro di Varese: la Sala Veratti.
Niente dall’esterno fa presagire dall’esterno la preziosità di questo ambiente interamente affrescato: l'”effetto sorpresa”, tipico dell’arte barocca e rococò, permette di apprezzare ancora di più questa splendida location.
La bellezza non è “urlata” all’esterno, è una magnifica anima racchiusa in un corpo umile. L’occasione per ammirare con calma ogni particolare della Sala Veratti, che precedentemente non avevo mai visitato, è stata la mostra collettiva “SCOSSA”, già proposta in Villa Pomini a Castellanza nell’autunno scorso; per l’esposizione di Varese, tra le 73 opere dedicate all’ambiente esposte a Castellanza, ne sono state selezionate 40, selezione all’interno della quale ho avuto il piacere e l’onore di rientrare. Le due esposizioni sono state organizzate dall’AAL (Associazione Artistica Legnanese) e dal CAB (Centro Artecultura Bustese).

Io amo il Barocco quando non è puro sfoggio di materiali preziosi, e il Rococò nella sua leggerezza. Della pittura di questo periodo sono affascinata, come già detto nell’articolo precedente, dalla capacità degli artisti di giocare con disinvoltura con l’illusionismo, trasformando totalmente la percezione di un ambiente.
Qui in Sala Veratti elementi architettonici e stucchi immaginari rendono ricco ed articolato un ambiente dalla forma semplice.

Che dire poi della delicatezza e della spontaneità di alcuni personaggi dipinti? Sopratto i putti e gli angeli abitano con naturalezza questi spazi immaginari.

In quest’atmosfera fantasiosa e delicata mi sono sentita subito “a casa” forse anche per la familiarità che mi hanno comunicato stili e soggetti: angeli e fiori in stile Rococò erano infatti temi ricorrenti nei dipinti e nelle decorazioni di mio nonno Mario Calliero, di cui parlo anche su queso blog a QUESTO LINK.

Concludendo, penso che visitare la mostra SCOSSA a Varese sia un’esperienza da non perdere, per il connubio tra il tema di grande attualità e per la meravigliosa location.

altre immagini della mostra SCOSSA e della Sala Veratti in questo album di Facebook

7 punti fondamentali per realizzare un trompe l’œil

I trompe l’œil (inganna l’occhio) o trompe d’œil (inganno dell’occhio) sono quei dipinti che, realizzati direttamente su pareti e soffitti, tendono a trasformare un ambiente dando l’illusione che esista qualcosa che in realtà non c’è.
Cosa si vorrebbe all’interno della propria casa o di un locale? Spesso la scelta ricade sulla vista di un paesaggio che comunichi una sensazione di benessere. Naturalmente ognuno ha i suoi gusti, perciò c’è chi vorrebbe portare in casa sua il mare, il lago, la campagna, la montagna o qualsiasi altro paesaggio che ama. Nell’immagine in alto sto dipingendo una vista sul lago, che ora dà respiro e profondità ad uno studio. Nel caso del mio ultimo lavoro la veduta è sul Lago Maggiore, con una vista sulla Rocca di Angera; nel video qui sotto ho riassunto i passaggi della sua realizzazione:

Il trompe l’œil non è una novità dei nostri tempi: in molte epoche del passato, infatti, superare la bidimensionalità della parete per proiettare lo sguardo dell’osservatore in uno spazio immaginario ha costituito una sfida per molti pittori; in particolar modo tra ‘600 e ‘700 splendidi dipinti illusionistici hanno “bucato” i soffitti di chiese e residenze nobiliari.
L’immagine in basso ha a che fare con i miei ricordi di bambina: Sant’ignazio a Roma è infatti una chiesa che ho frequentato da piccola con i miei genitori; quando vi entravo passavo tutto il tempo a naso in su, perchè il dipinto si percepiva come una fantastica continuazione dello spazio della navata. Parlo dell’illusionismo prospettico anche nell’articolo a QUESTO LINK.

Il fascino di questo genere pittorico mi ha sempre sedotta, e in tanti tra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni 2000 mi hanno dato “carta bianca” (anzi, “parete bianca”) affidandomi un muro; nel video qui sotto, una carrellata di lavori realizzati da me in passato:

Ma veniamo al dunque: come realizzare un trompe l’oeil? Ecco alcuni importanti punti da tenere in considerazione quando ci si accinge ad iniziare un intervento decorativo di questo genere.

1) Scegliere i colori adatti

Per i dipinti su tavola si possono usare i colori acrilici, per quelli su parete acrilici o idropitture.

2) su quale tipo di superficie dipingere
Se si tratta di una parete interna, verniciata con idropittura in buone condizioni, posso dipingevi direttamente sopra; se invece la parete è intonacata e non verniciata, consiglio di procedere con una normalissima imbiancatura, stendendo il fissativo e successivamente l’idropittura bianca. Se la parete non è bianca e devo dipingere una scena particolarmente luminosa, io stendo l’idropittura bianca in corrispondenza dell’apertura. Nell’immagine in basso, la finta apertura tinteggiata di bianco prima della realizzazione del dipinto eseguito con i miei allievi del corso di disegno e pittura presso MUSIC LAB a Busto Arsizio (VA), e, ancora più in basso, il lavoro quasi terminato.

Mi è capitato di realizzare diversi trompe l’oeil su supporto mobile; in questo caso si può lavorare su una tavola in MDF (Medium-density fibreboard) o su una tela. Se si sceglie di eseguire il dipinto su tavola, è bene tinteggiarla preventivamente con gesso acrilico. Qui sotto, una delle mie “finestre da appendere”, eseguita su tela.

3) simulare un’apertura nel muro
Se dipingiamo semplicemente un paesaggio, anche in modo molto realistico, non potrà mai dare la sensazione di una finestra a meno che questa apertura non abbia una sua profondità ottenuta rispettando le regole basilari della prospettiva; nel caso dell’immagine in alto, pur essendo il dipinto realizzato su tela, sono rappresentati lo spessore e il davanzale di un muro in pietra, e questo dettaglio rende l’immagine assimilabile ad un’apertura sulla parete. (per simulare la superficie ruvida e porosa del tufo, leggi l’ultima parte dell’articolo a QUESTO LINK).
L’apertura può anche essere estremamente semplice, come questo arco ribassato che inquadra il mio ultimo trompe l’oeil (immagine in basso); l’importante è che la sua illuminazione sia coerente con quella del disegno e che l’impostazione prospettica sia corretta.

Nel dipinto in basso, appena iniziato, l’apertura sarà ancora più semplice: di forma rettangolare, terminante con architrave in legno.

4) applicare alcune norme basilari della prospettiva

Per quanto riguarda l’utilizzo della prospettiva nel trompe l’œil vi rimando, tramite questi link, a due articoli che ho già scritto:
CHE COSA APPARIRÀ?
e
CENNI DI BASE SULLA PROSPETTIVA: LA LINEA D’ORIZZONTE E IL PUNTO DI FUGA

5) applicare luci ed ombre in modo corretto

Ombre proprie (ovvero quelle che si formano sui diversi oggetti) ed ombre portate (quelle che i diversi oggetti proiettano) devono essere coerenti: è quindi necessario decidere da dove si vuole far provenire la luce all’interno dell’immagine ed applicare luci ed ombre in modo coerente alla nostra decisione. Qualche nozione sulle ombre a QUESTO LINK.

6) utilizzare una griglia di riferimento

Può capitare di dover riprodurre immagini da foto o di dover ingrandire un proprio bozzetto in maniera proporzionata sulla parete: in questo caso è bene servirsi di una griglia di riferimento, disegnandola prima sull’immagine in piccolo e successivamente sul muro, ingrandendola. Per l’utilizzo della griglia di riferimento rimando all’articolo già scritto in precedenza RIPRODUZIONE DI UN’IMMAGINE STAMPATA.

7) applicare nozioni di base di teoria del colore

Il colore è luce ed è perciò importante conoscere alcune nozioni di base di teoria del colore per creare un’immagine vivida e luminosa; inoltre la prospettiva aerea, basata sulle sfumature e sulla scelta di particolari tonalità per rappresentare tutto ciò che appare lontano, è di grande aiuto per suggerire la profondità.
Bisogna inoltre tener presente che ogni colore trasmette sensazioni in grado di influenzare i nostri stati d’animo. Importante è anche la ripresa, all’interno del dipinto, dei colori presenti nell’ambiente da decorare, per far sì che l’intervento pittorico si armonizzi perfettamente con la stanza e non venga percepito come un “corpo estraneo” a sé stante.

Per quanto riguarda l’utilizzo del colore nel trompe l’œil rimando, tramite questi link, a due articoli che ho già scritto:

IL COLORE DELLA LUCE

LA TESTA TRA LE NUVOLE (OVVERO COME DIPINGERE IL CIELO)

PROSPETTIVA AEREA

I COLORI

Ed ecco come vedevo il futuro del trompe l’oeil nel 2009:

IL FUTURO DEL TROMPE L’OEIL sul mio blog di allora, …NONSOLOIMMAGINI..