Tra fiori ed angeli settecenteschi

Ieri ho trascorso l’intero pomeriggio all’interno di un piccolo gioiello collocato nel centro di Varese: la Sala Veratti.
Niente dall’esterno fa presagire dall’esterno la preziosità di questo ambiente interamente affrescato: l'”effetto sorpresa”, tipico dell’arte barocca e rococò, permette di apprezzare ancora di più questa splendida location.
La bellezza non è “urlata” all’esterno, è una magnifica anima racchiusa in un corpo umile. L’occasione per ammirare con calma ogni particolare della Sala Veratti, che precedentemente non avevo mai visitato, è stata la mostra collettiva “SCOSSA”, già proposta in Villa Pomini a Castellanza nell’autunno scorso; per l’esposizione di Varese, tra le 73 opere dedicate all’ambiente esposte a Castellanza, ne sono state selezionate 40, selezione all’interno della quale ho avuto il piacere e l’onore di rientrare. Le due esposizioni sono state organizzate dall’AAL (Associazione Artistica Legnanese) e dal CAB (Centro Artecultura Bustese).

Io amo il Barocco quando non è puro sfoggio di materiali preziosi, e il Rococò nella sua leggerezza. Della pittura di questo periodo sono affascinata, come già detto nell’articolo precedente, dalla capacità degli artisti di giocare con disinvoltura con l’illusionismo, trasformando totalmente la percezione di un ambiente.
Qui in Sala Veratti elementi architettonici e stucchi immaginari rendono ricco ed articolato un ambiente dalla forma semplice.

Che dire poi della delicatezza e della spontaneità di alcuni personaggi dipinti? Sopratto i putti e gli angeli abitano con naturalezza questi spazi immaginari.

In quest’atmosfera fantasiosa e delicata mi sono sentita subito “a casa” forse anche per la familiarità che mi hanno comunicato stili e soggetti: angeli e fiori in stile Rococò erano infatti temi ricorrenti nei dipinti e nelle decorazioni di mio nonno Mario Calliero, di cui parlo anche su queso blog a QUESTO LINK.

Concludendo, penso che visitare la mostra SCOSSA a Varese sia un’esperienza da non perdere, per il connubio tra il tema di grande attualità e per la meravigliosa location.

altre immagini della mostra SCOSSA e della Sala Veratti in questo album di Facebook

7 punti fondamentali per realizzare un trompe l’œil

I trompe l’œil (inganna l’occhio) o trompe d’œil (inganno dell’occhio) sono quei dipinti che, realizzati direttamente su pareti e soffitti, tendono a trasformare un ambiente dando l’illusione che esista qualcosa che in realtà non c’è.
Cosa si vorrebbe all’interno della propria casa o di un locale? Spesso la scelta ricade sulla vista di un paesaggio che comunichi una sensazione di benessere. Naturalmente ognuno ha i suoi gusti, perciò c’è chi vorrebbe portare in casa sua il mare, il lago, la campagna, la montagna o qualsiasi altro paesaggio che ama. Nell’immagine in alto sto dipingendo una vista sul lago, che ora dà respiro e profondità ad uno studio. Nel caso del mio ultimo lavoro la veduta è sul Lago Maggiore, con una vista sulla Rocca di Angera; nel video qui sotto ho riassunto i passaggi della sua realizzazione:

Il trompe l’œil non è una novità dei nostri tempi: in molte epoche del passato, infatti, superare la bidimensionalità della parete per proiettare lo sguardo dell’osservatore in uno spazio immaginario ha costituito una sfida per molti pittori; in particolar modo tra ‘600 e ‘700 splendidi dipinti illusionistici hanno “bucato” i soffitti di chiese e residenze nobiliari.
L’immagine in basso ha a che fare con i miei ricordi di bambina: Sant’ignazio a Roma è infatti una chiesa che ho frequentato da piccola con i miei genitori; quando vi entravo passavo tutto il tempo a naso in su, perchè il dipinto si percepiva come una fantastica continuazione dello spazio della navata. Parlo dell’illusionismo prospettico anche nell’articolo a QUESTO LINK.

Il fascino di questo genere pittorico mi ha sempre sedotta, e in tanti tra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni 2000 mi hanno dato “carta bianca” (anzi, “parete bianca”) affidandomi un muro; nel video qui sotto, una carrellata di lavori realizzati da me in passato:

Ma veniamo al dunque: come realizzare un trompe l’oeil? Ecco alcuni importanti punti da tenere in considerazione quando ci si accinge ad iniziare un intervento decorativo di questo genere.

1) Scegliere i colori adatti

Per i dipinti su tavola si possono usare i colori acrilici, per quelli su parete acrilici o idropitture.

2) su quale tipo di superficie dipingere
Se si tratta di una parete interna, verniciata con idropittura in buone condizioni, posso dipingevi direttamente sopra; se invece la parete è intonacata e non verniciata, consiglio di procedere con una normalissima imbiancatura, stendendo il fissativo e successivamente l’idropittura bianca. Se la parete non è bianca e devo dipingere una scena particolarmente luminosa, io stendo l’idropittura bianca in corrispondenza dell’apertura. Nell’immagine in basso, la finta apertura tinteggiata di bianco prima della realizzazione del dipinto eseguito con i miei allievi del corso di disegno e pittura presso MUSIC LAB a Busto Arsizio (VA), e, ancora più in basso, il lavoro quasi terminato.

Mi è capitato di realizzare diversi trompe l’oeil su supporto mobile; in questo caso si può lavorare su una tavola in MDF (Medium-density fibreboard) o su una tela. Se si sceglie di eseguire il dipinto su tavola, è bene tinteggiarla preventivamente con gesso acrilico. Qui sotto, una delle mie “finestre da appendere”, eseguita su tela.

3) simulare un’apertura nel muro
Se dipingiamo semplicemente un paesaggio, anche in modo molto realistico, non potrà mai dare la sensazione di una finestra a meno che questa apertura non abbia una sua profondità ottenuta rispettando le regole basilari della prospettiva; nel caso dell’immagine in alto, pur essendo il dipinto realizzato su tela, sono rappresentati lo spessore e il davanzale di un muro in pietra, e questo dettaglio rende l’immagine assimilabile ad un’apertura sulla parete. (per simulare la superficie ruvida e porosa del tufo, leggi l’ultima parte dell’articolo a QUESTO LINK).
L’apertura può anche essere estremamente semplice, come questo arco ribassato che inquadra il mio ultimo trompe l’oeil (immagine in basso); l’importante è che la sua illuminazione sia coerente con quella del disegno e che l’impostazione prospettica sia corretta.

Nel dipinto in basso, appena iniziato, l’apertura sarà ancora più semplice: di forma rettangolare, terminante con architrave in legno.

4) applicare alcune norme basilari della prospettiva

Per quanto riguarda l’utilizzo della prospettiva nel trompe l’œil vi rimando, tramite questi link, a due articoli che ho già scritto:
CHE COSA APPARIRÀ?
e
CENNI DI BASE SULLA PROSPETTIVA: LA LINEA D’ORIZZONTE E IL PUNTO DI FUGA

5) applicare luci ed ombre in modo corretto

Ombre proprie (ovvero quelle che si formano sui diversi oggetti) ed ombre portate (quelle che i diversi oggetti proiettano) devono essere coerenti: è quindi necessario decidere da dove si vuole far provenire la luce all’interno dell’immagine ed applicare luci ed ombre in modo coerente alla nostra decisione. Qualche nozione sulle ombre a QUESTO LINK.

6) utilizzare una griglia di riferimento

Può capitare di dover riprodurre immagini da foto o di dover ingrandire un proprio bozzetto in maniera proporzionata sulla parete: in questo caso è bene servirsi di una griglia di riferimento, disegnandola prima sull’immagine in piccolo e successivamente sul muro, ingrandendola. Per l’utilizzo della griglia di riferimento rimando all’articolo già scritto in precedenza RIPRODUZIONE DI UN’IMMAGINE STAMPATA.

7) applicare nozioni di base di teoria del colore

Il colore è luce ed è perciò importante conoscere alcune nozioni di base di teoria del colore per creare un’immagine vivida e luminosa; inoltre la prospettiva aerea, basata sulle sfumature e sulla scelta di particolari tonalità per rappresentare tutto ciò che appare lontano, è di grande aiuto per suggerire la profondità.
Bisogna inoltre tener presente che ogni colore trasmette sensazioni in grado di influenzare i nostri stati d’animo. Importante è anche la ripresa, all’interno del dipinto, dei colori presenti nell’ambiente da decorare, per far sì che l’intervento pittorico si armonizzi perfettamente con la stanza e non venga percepito come un “corpo estraneo” a sé stante.

Per quanto riguarda l’utilizzo del colore nel trompe l’œil rimando, tramite questi link, a due articoli che ho già scritto:

IL COLORE DELLA LUCE

LA TESTA TRA LE NUVOLE (OVVERO COME DIPINGERE IL CIELO)

PROSPETTIVA AEREA

I COLORI

Ed ecco come vedevo il futuro del trompe l’oeil nel 2009:

IL FUTURO DEL TROMPE L’OEIL sul mio blog di allora, …NONSOLOIMMAGINI..

collettiva SCOSSA

NOME E COGNOME: Elisabetta Neri
TITOLO: “Ali di farfalla”
TECNICA: tecnica mista su vetro sintetico
FORMATO: cm 80X60

Ecco la didascalia che accompagna il mio quadro, esposto presso Villa Pomini a Castellanza fino al 15 ottobre 2023:
“Vola, piccola mia, con le tue fragili ali acerbe; forse non troverai mai il tuo fiore, forse le insidie lungo il percorso ti toglieranno per sempre la facoltà di volare o forse ancora le intemperie soffieranno via i tuoi colori e cadrai giù.
Ma ti prego, piccola, vola! Tu puoi levarti così in alto da sorvolare questo inferno e fuggire verso mondi migliori. Oltrepassa questo limite: sii forte e lasciati alle spalle gli affetti familiari, le amate tradizioni e tuffati nell’ignoto, ma compi questo passo e non dimenticare mai da dove è partito il tuo volo.”

A sinistra del quadro una madre, molto diversa da noi mamme iperprotettive, esorta la sua bimba a muovere i suoi passi autonomamente in un mondo a lei ignoto, nella speranza di poter offrire alla figlia un futuro migliore, lontano da guerre e carestie.
La mamma indica la strada, la piccola cerca di scorgere la sua meta e con ritrosìa muove il primo passo oltre la cornice del quadro. Accanto all’abito della bimba appare il SANKOFA, (immagine in basso) simbolo di diaspora, di chi è costretto a proiettarsi in un futuro sconosciuto senza dimenticare la propria storia, le proprie radici.

Fa da sfondo ala composizione l’albero della vita di Klimt, simbolo di crescita, evoluzione e sviluppo. Sull’abito della bambina (in stoffa vera come quello della madre), compare una coloratissima farfalla, che ricorda il volo verso mondi migliori di un essere fragile.
L’opera parla di un’ecologia intesa come aspirazione verso un mondo capace di accogliere nel medesimo modo tutti i suoi abitanti.

Nel lontano 1994 ho già avuto occasione di esporre alcuni disegni ed un lavoro di ricerca storica sull’elegante Villa Pomini.

Infatti, nell’ambito del corso di Laurea in Architettura, io, Laura Romanò, Fabrizia Nova e Marco Cagelli, abbiamo realizzato un corposo lavoro di rilievo dell’edificio, in un tempo precedente al suo restauro. Nel ’94, quando già la villa veniva utilizzata per eventi culturali, abbiamo esposto il nostro lavoro.

Domenica, 1 ottobre 2023

Oggi sono tornata a #villapomini e mi hanno raccontato un episodio che mi ha commossa; un #bimbo di una scolaresca in visita alla mostra non voleva staccarsi dal mio quadro e quando gli hanno chiesto la ragione ha detto: “perchè mi fa sentire a casa”. Era un bimbo di origine #africana.

Che bello che il messaggio, le sensazioni, arrivino a tutti, anche ai più piccoli. Perchè l’ #arte non deve parlare solo a pochi eletti💛. Che bello che parli la stessa lingua dei protagonisti del quadro.

Questo è il motivo per cui #disegno e #dipingo, un quadro non è solo una #tela, o un pezzo di legno o di #plexiglass, è molto di più.

Ozio creativo

In questa seconda parte della mia vita ho la netta percezione del progressivo ridursi il tempo a disposizione per realizzare (artisticamente parlando), tutte le idee che ho in testa. Questa urgenza di fare, però, è tutt’altro che una brutta sensazione: sperimento in modo frenetico e con grande soddisfazione diverse tecniche e modalità espressive.

“Je t’aime”, acrilico su tessuto applicato a tela e foglia argento.
Omaggio alla splendida bellezza imperfetta di Jane Birkin, opera che esporrò dal 9 al 17 settembre presso lo spazio OTIUM di Fagnano Olona (VA) nella collettiva: “Flower Power”, che si svolgerà in coincidenza con la notte bianca di Fagnano.

Avendo trascorso un anno lavorativo bello pieno, in questi giorni ho sentito l’esigenza di staccare la spina; ma più che necessitare di un periodo di ozio come oggi comunemente s’intende, avevo bisogno di un momento dedicato all’otium, di un tempo tutto mio da utilizzare per dare libero sfogo al mio “istinto creativo”. Superfluo? no, necessario: è un’autoaggiornamento per poter proporre nuovi stimoli ai miei allevi dei corsi artistici e per rinnovarmi nella mia produzione artistica. L’ultimo lavoro realizzato è stato quello a monocromo visibile nelle foto in alto, che esporrò presso la galleria di Fagnano Olona che (guarda caso) si chiama proprio “spazio Otium” con inaugurazione della collettiva “Flower Power” durante la notte bianca (locandina in basso).

Presso lo spazio Otium esporrò anche un altro mio lavoro, nato nel 2015 ma recentemente trasformato: si tratta della “seconda versione” di “Sognando il Settecento”, già esposto durante le mostre sulle opere dedicate all’architettura del Seprio (figura in basso)

“sognando il Settecento – seconda versione”, cm 77×77, tecnica mista (prevalentemente acrillico) su tavola

Rispetto alla versione precedente, ho sostituito la figura di destra con un mio autoritratto tratto da una foto del ’91; nelle immagini è possibile vedere sia la foto alla quale mi sono ispirata che la versione precedente del dipinto.

“Colazione a Santorini”, acrilico su parete, cm 150×150, dipinto sulla parete del mio studio

Nel luglio 2022 ho iniziato un dipinto murale nel mio studio (ovvero il mio rifugio, la mia “grotta” che accoglie ogni mia esperienza creativa); si tratta di un’immaginaria finestra su una Santorini (uno dei luoghi più belli che abbia mai visto) molto rielaborata dalla mia fantasia. In seguito il dipinto è rimasto incompiuto per molto tempo; ad agosto 2022 infatti si è rivelato più urgente terminare il “restyling” della mia cucina, con la parete di finto tufo.
In questo periodo ho voluto dedicarmi anche a questo, e ho terminato il mio trompe l’oeil intitolato “colazione a Santorini” (foto in alto).

“Ali di farfalla”, acrilico e tessuto dietro vetro sintetico. Sarà esposto presso Villa Pomini a Castellanza (VA) dal 23 settembre al 15 ottobre 2023 nell’ambito della collettiva “S.C.O.S.S.A.”

Dal 23 settembre al 15 ottobre 2023, presso Villa Pomini a Castellanza,
verrà organizzata la collettiva “S.C.O.S.S.A.”; il titolo della mostra è un acronimo:
S= sostenibilità, smaltimento, salute, sanità
C= clima, conflitti, cibo, cultura, consumo sostenibile
O= ogm, ozono
S= sicurezza, smog, solare
S= specie in pericolo, stili di vita
A= acqua, alimentazione, agricoltura
e metterà in evidenza lo sguardo dei diversi artisti partecipanti (appartenenti al CAB – centro artecultura bustese e ad AAL – Associazione Artisti Legnano) nei confronti delle problematiche che affliggono il nostro pianeta e dei possibili scenari futuri. Per questo evento ho realizzato “Ali di farfalla” (immagine in alto).


La foto in alto (tratta da QUESTO ARTICOLO scritto da Francesca Capri per Sempione News) riguarda un bellissimo evento che si è svolto durante lo scorso settembre presso il Parco della Biblioteca di Legnano; si tratta di CAPITOLO 20025, una giornata dedicata a all’arte, alla letteratura e alla musica, che verrà replicata quest’anno il 9 settembre.
Anche quest’anno prenderò parte all’evento… vi aspetto!

Esposizione corsi disegno e pittura Musiclab Busto Arsizio

In basso, una foto scattata poco prima del vernissage; alle mie spalle, alcuni dei lavori realizzati dagli allievi durante i corsi di disegno e pittura da me tenuti presso Music Lab.

Aspettative vs realtà

Alcune foto della Festa di Primavera di ieri 28/05/2023: bel tempo e caldo fino alle 18.00, orario in cui avremmo dovuto in ogni caso ritirare i quadri. Tanti bambini che scorrazzavano nei prati e si divertivano con i laboratori, splendidi costumi storici, fiori, bonsai e tanto buon cibo!
Grazie all’associazione CALIMALI e a Marina Comerio per l’organizzazione.

a questo link galleria fotografica della festa di primavera all’approdo Calipolis 2023 (foto Donatella Canavesi)
https://www.varesenews.it/…/festa-di-primavera…/foto/12/; nell’immagine un mio quadro e 4 disegni di Giorgio Gigli

Il tempo atmosferico ha cambiato tutti i programmi: ormai abituati a mesi e mesi senza pioggia, il bel tempo si dava ormai per scontato; invece la possibilità di andare incontro a temporali ha capovolto le prospettive. Il concorso di pittura “en plein air” organizzato dalla contrada di San Martino a Legnano, si è svolto il 7 maggio anzichè l’8, in contemporanea con l’esposizione “Arte nei cortili torna in piazza”, organizzata dal CAB di Busto; perciò ho potuto essere presente solo all’estemporanea di Legnano, che si è conclusa con la premiazione del mio quadro “La Castellana” (immagine in basso).

Ho in seguito deciso di partecipare alla collettiva “Passo a due”, inaugurata presso lo spazio Otium di Fagnano questo pomeriggio alle 17.00, con due mie opere:

not alone/eccomi!
Dante e Beatrice

Il primo è una piccola tela 30×30 realizzata durante il lockdown, tema: la solidarietà. Tanto per cambiare si tratta di un occhio, nel cui riflesso si può scorgere una donna che accoglie a braccia aperte.
Il secondo è stato eseguito per un concorso avente come tema Dante e la Divina Commedia. Si tratta di una tela nera 50×70 sulla quale ho lavorato prevalentemente con le bombolette spray, per poi rifinire l’immagine con qualche veloce tocco di acrilico, e non illustra un particolare canto della divina commedia, ma più in generale Beatrice immaginata come guida di un percorso introspettivo spirituale di Dante.

Le due immagini rappresentano due caratteristiche femminili complementari a quelle propriamente maschili: la prima esprime empatia, accoglienza, propensione alla protezione; la seconda sensibilità, introspezione e spiritualità. Tali caratteristiche, pur non essendo appannaggio esclusivo del genere femminile, sono un completamento di quelle riconosciute come quelle tipicamente maschili.
Il tema del “passo a due” è stato quindi da me interpretato come il cammino “a due” intrapreso da due anime complementari. (sotto, alcune immagini dell’inaugurazione di oggi 20 maggio – nell’ultima, arazzi di Laura Masarati).

Anche la “Festa di Primavera”, inizialmente prevista per il 14 maggio, con la sua esposizione di quadri all’aperto, è stata rimandata di ben 2 settimane, sempre che il tempo permetta di organizzarla il 28.
Gli impegni artistici comunque, maltempo o meno, proseguono intensamente in questo mese di maggio!

“La Castellana”, acrililco, spray e foglia oro su tela cm 70×70, eseguito tra le 9.30 e le 15.30 del 7 maggio 2023. Secondo premio. Donato alla Contrada di San Martino.

Reel che mostra il dipinto in fase di realizzazione

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Maggio: arte all’aria aperta

Un momento della manifestazione “Arte nei cortili va in piazza”, edizione 2022, organizzata dal CAB di Busto Arsizio

E’ stato un anno intenso, perciò adesso la voglia di sole, d’estate e di vita all’aria aperta si fa sentire più che mai. Se poi le occasioni di vivere “en plein air” hanno a che vedere con l’arte, mi piacciono ancora di più.

Questo mese di Maggio pullula di occasioni per vivere e condividere l’arte in libertà… sarà perchè in fondo al nostro cuore c’è ancora il desiderio di evasione scaturito dalla costrizione imposta dal lockdown, o perchè, sempre in questo periodo di chiusura, abbiamo scoperto quanto sia importante l’arte, capace di farci volare altrove con l’immaginazione.

La prima manifestazione alla quale ho scelto di partecipare è legata al Palio di Legnano, evento molto sentito nella città in cui abito; la competizione tra le diverse contrade coinvolge i Legnanesi in modo particolare, ma io, che per natura non sono un tipo competitivo, sono attratta soprattutto dalle forme, dai colori e dagli scintillii che la sfilata storica esibisce; in quanto “artista”, insomma, sono incantata dall’espressione della “bellezza” che l’evento elargisce a piene mani.

RIMANDATO AL 7 MAGGIO CAUSA MALTEMPO

Il 1° maggio le contrade del Palio aprono le porte alla città con i “Manieri Aperti”, organizzando eventi di vario genere che coinvolgono tradizione, cultura, storia e divertimento; per quanto mi riguarda, parteciperò a “San Martino en plein air”, occasione per dipingere all’aperto interpretando temi legati alla contrada. Spero solo che non piova, perchè le previsioni non promettono un sole splendente per la giornata di lunedì.

Il 7 maggio parteciperò ad “Arte nei cortili va in piazza”, collettiva organizzata dal CAB di Busto Arsizio, manifestazione che oltre all’esposizione delle opere dei soci, offrirà la possibilità di assistere ad esibizioni musicali e teatrali. La manifestazione si svolgerà in Piazza Manzoni a Busto Arsizio, davanti alla bella Villa Cicogna.

L’ingresso di Villa Cicogna a Busto Arsizio (VA)
Un momento della manifestazione “Arte nei cortili va in piazza”, edizione 2022, organizzata dal CAB di Busto Arsizio
Piazza Manzoni a Busto Arsizio (VA), con Villa Cicogna sullo sfondo

Il 14 maggio, invece, la Contrada dei Calimali organizza una collettiva presso l’Approdo Calipolis, uno splendido parco situato in Valle Olona (VA) tra i comuni di Fagnano Olona, Solbiate Olona e Gorla Maggiore, e anche a questo evento ho intenzione di prendere parte.

Approdo Calipolis
Approdo Calipolis
Approdo Calipolis

Come nella scorsa edizione, verranno esposte le opere dei pittori che in vari momenti hanno partecipato alle collettive a tema organizzate durante l’anno presso lo Spazio Otium di Fagnano Olona, ambientate all’interno delle meravigliose ambientazioni sempre originali allestite da Marina Comerio.

La locandina delle mostre a tema organizzate quest’anno presso lo Spazio Otium a Fagnano
Un momento della festa di primavera dello scorso anno, presso l’approdo Calipolis

Millenovecento…

All’interno del ciclo di esposizioni a tema, organizzate da Otium – Arte pedagogica, ho deciso di partecipare alla collettiva intitolata “Millenovecento…”, uno stimolo per riflettere sul lascito del secolo scorso, con le sue innovazioni e i suoi punti oscuri.
Sembra così distante ma è il secolo della mia infanzia, della mia adolescenza e della mia gioventù, perciò mi sento pienamente coinvolta nella tematica.

“La dolce vita”, acrilico e collage su tela, cm 50×50 senza cornice, 70×70 compresa cornice.

Il primo quadro esposto, realizzato appositamente per l’occasione, è “la dolce vita”, dove campeggia in primo piano una Monica Vitti in stile fumetto, in bianco e nero.
Dopo aver dipinto grandi quantità di immagini realistiche, soffermandomi su particolari e sfumature (ritratti, trompe l’oeil) ultimamente mi piace ritornare sempre più spesso al più sobrio e definito disegno “al tratto”.
Ho parlato di “ritornare” perchè i disegni che popolano le mie agende fin dai tempi del liceo sono quasi sempre figure femminili eseguite a penna, perciò definite esclusivamente da un contorno, dal tratteggio e da campiture uniformi. Si tratta di disegni fatti distrattamente, senza ragionare troppo.

disegni dalle mie vecchie agende

La visita alla mostra “Essere Guido Crepax” organizzata a Legnano presso Palazzo Leone da Perego, ha costituito un’ulteriore spinta ad esprimermi in questo “black and white” più incisivo e sintetico.

un momento alla mostra “Essere Guido Crepax”
“La dolce vita”, acrilico e collage su tela, cm 50×50 senza cornice, 70×70 compresa cornice.

La tecnica utilizzata per rappresentare l’iconica figura di Monica Vitti è acrilico nero su tela; lo sfondo, di gusto pop art, è un collage di ricordi della sua carriera cinematografica. L’attrice romana, scomparsa un anno fa, mi ha sempre affascinata per la sua bellezza anticonvenzionale per l’epoca ed attuale ancora oggi. L’ironia, la sua voce roca, la sua naturalezza nel recitare la rendono, a mio parere, un personaggio irripetibile, simbolo di un’epoca e della “dolce vita”.

“Contrasti”, cm 100×70, colori vinilici e collage dietro lastra trasparente

secondo quadro esposto“contrasti”. All’inizio degli anni ’90 i veloci schizzi a penna sulle agende sono state per me una guida nella realizzazione di alcuni quadri con immagini definite da grandi campiture uniformi racchiuse in netti contorni neri, dipinti su lastre trasparenti, come quello nell’immagine in basso.

Quest’opera, intitolata “contrasti”, è stata da me realizzata nel 1993 in occasione della manifestazione intitolata “Civiltà contadina, valori e memorie”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Novara.; non si tratta quindi di una rievocazione attuale sulla società dei primi anni ’90, ma di un dipinto realizzato proprio in quegli anni che ne racconta caratteristiche e aspirazioni.
Ecco come lo descrivevo nel mio primo blog …NONSOLOIMMAGINI…:

CONTRASTI…


nella parte sinistra del quadro…

siamo all’inizio degli anni ’90, giovani
rampanti con l’impermeabile e il telefonino, nuovo simbolo di distinzione,
avanzano in massa tutti uguali con la loro ventiquattrore in mano;
le ragazze, dall’aspetto androgino,  hanno il culto del loro corpo,
della forma fisica, e frequentano le palestre per irrobustire la muscolatura
con il body building. Incominciano a diffondersi i computer, e si tende a
fuggire verso una realtà virtuale…


nella parte destra del quadro…

un uomo e una donna tornano a casa dopo
una giornata di duro lavoro; il loro corpo non è scolpito, ma il loro
legame è autentico, e camminano fianco a fianco condividendo le fatiche
e le soddisfazioni di ogni giorno. La natura, le piante, gli animali fanno
parte del loro mondo; la gatta allatta i gattini e sul tavolo c’è il frutto del
loro lavoro nei campi.

CONTRASTI ha ottenuto il “premio giovani” del concorso intitolato “Civiltà contadina, valori e memorie”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Novara.

“Nightmare” acrilico dietro lastra trasparente, cm 70×70

Il terzo quadro esposto è “Nightmare”. Eseguito subito dopo il lockdown, e stato già descritto nel post intitolato “Immagini e riflessioni”, A QUESTO LINK, ed ha preso parte alla collettiva organizzata dal CAB di Busto Arsizio intitolata “Non riporre ti prego il filo e l’ago”.
Rappresenta il comportamento “predatorio” nei confronti delle risorse naturali che nel secolo scorso è stato messo in atto e le sue terribili conseguenze sul presente e sul futuro.

locandina della collettiva artistica “Millenovecento…”

28 gennaio 2023

In basso, alcune immagini dell’esposizione, allestimento di Marina Comerio.
Oggi, alle 17.00, evento “il ‘900 a Fagnano in VOCI DAL SILENZIO”, a cura di Elisabetta Colombo

una ciocca può fare la differenza (!?)

“una ciocca può fare la differenza (!?)” – acrilico su tela di Elisabetta Neri, cm 40 x 40

Nel video che segue cerco di illustrare le riflessioni che mi hanno portato all’ideazione di questo lavoro,

L’opera è stata realizzata per la collettiva “Arte al quadrato”, organizzata dal CAB di Busto Arsizio presso l’Osteria “la Tela“, a Rescaldina.

Per ulteriori informazioni sulla mostra, che verrà inaugurata domenica 4 dicembre e che sarà visitabile per tutto il mese, clicca sulla locandina:

riassunto delle puntate precedenti

Le mie due “versioni artistiche” del weekend del 16-17 ottobre

Dal 16 ottobre fino a martedì scorso diversi impegni artistici si sono susseguiti per me in modo concitato, tanto che non ho avuto il tempo di descrivere ogni esperienza come avrei voluto; sabato 16, poi, mi avrebbe fatto comodo possedere il dono dell’ubiquità: Al mattino e nel primo pomeriggio, con i vestiti tutti macchiati di colore, ero alle prese con pennelli e bombolette in versione “graffitara” in via della pace a Legnano (MI) per prendere parte all’evento “Mazzafame urban art”…


alle quattro sono corsa a casa: superdoccia per eliminare ogni residuo di vernice e via a visitare la splendida mostra organizzata dal CAB di Busto Arsizio (VA), intitolata “Non riporre ti prego il filo e l’ago” presso il centro giovanile Stoà, situato in centro dietro alla chiesa di San Giovanni.

COLLETTIVA “NON RIPORRE TI PREGO IL FILO E L’AGO”

Sulla home del sito del Centro giovanile Stoà (location della mostra) viene spiegato così il significato del suo nome:

“Stoà” in greco vuol dire “portico.

Portico vuol dire passaggio, per chi qui sceglie di passare o per chi c’è solo capitato.
Portico vuol dire anche zona di riparo.
Il portico a volte diventa una zona di ritrovo.
Portico per noi vuol dire anche seconda casa…”


Bellissima questa antica concezione di portico come organismo accogliente e protettivo: nel medioevo il portico era il luogo per eccellenza destinato all’accoglienza dei pellegrini, riparo dalle intemperie; durante le mie mostre dedicate all’architettura del Seprio ho esposto un piccolo quadretto che ritraeva il portico del Monastero di Torba, che aveva esattamente questa funzione: “vecchi muri” che si aprivano quasi come un abbraccio materno verso lo straniero.

“Vecchi muri”, ispirato al complesso di
Torba, Gornate Olona (VA)
Tecnica: acrilico su tavola,

Il complesso di Torba è una delle perle architettoniche collocate lungo l’antica Via Francisca del Lucomagno, un’antica via romana-longobarda che da Costanza, nel centro Europa, porta a Pavia passando dalla Svizzera.
Negli ultimi anni questo percorso anticamente battuto dai pellegrini, è stato riscoperto e valorizzato, e proprio il Centro Giovanile Stoà si è distinto come una delle più belle accoglienze pellegrine della Via Francisca.
In un articolo di Legnano News (dove si può anche vedere una foto dello splendido cortile della nuova sede), il centro Stoà viene definito“Non solo un “pernotto” ma un luogo di cultura e condivisione dove incrociare strade e vissuti di chi vi approda.”

Elisabetta Neri -“Nightmare” acrilico su tavola e su vetro sintetico cm 70×70 esclusa cornice

Gli spazi che hanno ospitato la mostra hanno quindi la funzione di accogliere non solo fisicamente le persone, ma anche idee, punti di vista, paure, speranze…e nel caso della mostra “NON RIPORRE TI PREGO IL FILO E L’AGO” le antiche mura dell’edificio hanno accolto quel grumo di sentimenti che ha investito e agitato cuori e menti nel momento clou della pandemia, espresso attraverso immagini, sculture, testi, musica e recitazione.
Il mio contributo all’esposizione (in corso fino a domani pomeriggio) è stato il quadro visibile nell’immagine in alto, di cui ho già parlato nel post “Immagini e riflessioni”

Immagine tratta dalla pagina facebook “Sei di Legnano se…” – Adriano Garbo Vettriano

MAZZAFAME URBAN ART

Io abito in un quartiere periferico, e mi trovo bene perchè amo le zone tranquille e poco trafficate; se mi va di camminare in mezzo al verde faccio quattro passi e sono al Parco Alto Milanese.
Come tutti i quartieri periferici, però, il quartiere Mazzafame è un po’ snobbato e un po’ grigio in alcune zone: perciò l’idea di poter dare il mio piccolo contributo per “colorare”, vivacizzare la zona in cui abito, mi è subito piaciuta.
L’iniziativa è stata portata avanti dal comitato laboratorio di quartiere Mazzafame, ed ha suscitato molta curiosità e grande interesse: sono stati infatti numerosi gli articoli comparsi su blog e quotidiani online che hanno dato risalto all’evento (clicca sui link per leggere gli articoli):

SETTENEWS.IT

SEMPIONENEWS

LEGNANO NEWS

BLOG di FRANCO METTA

Immagine tratta dalla pagina facebook “Legnano fotografie amatoriali” – Anna Maria Macchi

Negli ultimi giorni non sono stata tanto bene, ma semplicemente pubblicando una foto di un mio lavoro a pastello, realizzato 2 anni fa in un centro commerciale e ripreso in alcuni dettagli martedì scorso, mi sono resa conto che questa tipologia di miei quadri è molto apprezzata…

dal gruppo facebook “Pittori Italiani e Artisti emergenti sul Web”
Elisabetta Neri -“Frammento 1”, pastello su carta da pacco
Elisabetta Neri -“Frammento 2”, pastello su carta da pacco

I MIEI LAVORI DENOMINATI “FRAMMENTO 1” E “FRAMMENTO 2” verranno esposti dal 13 al 21 novembre presso la galleria Otium Art More, in via dei Patrioti 35 a Fagnano Olona (VA), nell’ambito di una collettiva che ha come tema la donna.

i miei “frammenti” inquadrati
i miei “frammenti” inquadrati

inoltre, si stanno delineando altri interessanti progetti artistici all’orizzonte… ma di questo parlerò più avanti.